Amianto

L’amianto, chiamato anche asbesto, è un minerale naturale a struttura fibrosa appartenente alla classe chimica dei silicati e alle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli.

E’ molto presente in natura e si ottiene facilmente dalla roccia madre dopo macinazione e arricchimento, in genere in miniere a cielo aperto.

L’amianto resiste al fuoco e al calore, all’azione di agenti chimici e biologici, all’abrasione e all’usura.

La sua struttura fibrosa gli conferisce insieme una notevole resistenza meccanica ed una alta flessibilità, è facilmente filabile e può essere tessuto, è dotato di proprietà fonoassorbenti e termoisolanti, si lega facilmente con materiali da costruzione (calce, gesso, cemento) e con alcuni polimeri (gomma, PVC).

Per anni è stato considerato un materiale estremamente versatile a basso costo, con estese e svariate applicazioni industriali, edilizie e in prodotti di consumo.

In tali prodotti, e applicazioni, le fibre possono essere libere o debolmente legate: si parla in questi casi di amianto friabile, oppure possono essere fortemente legate in una matrice stabile e solida (come il cemento-amianto o il vinil-amianto): si parla in questo caso di amianto in matrice compatta.

La pericolosità dell’amianto consiste nella capacità che i materiali di amianto hanno di rilasciare fibre potenzialmente inalabili. La dimensione è quella della polvere comune.

La polvere di amianto è visibile ad occhio nudo solo in alcuni casi e con modalità particolari: depositata su superfici piane e con luce radente è possibile intravedere una specie di polverina molto sottile che sembra praticamente una normale polvere depositata ad esempio sul piano di un mobile domestico.

Tale polvere viene emessa con facilità ed in quantità molto abbondante in caso di amianto in matrice friabile in funzione dell’intensità del disturbo o della sollecitazione.

Nel caso dell’ eternit, invece, l’amianto è mescolato al cemento, quindi la matrice è compatta, ma il cemento, a causa dei raggi ultravioletti provenienti dal sole, si disgrega facilmente, lasciando affiorare e rilasciando fibra nell’ambiente circostante.

Le fibre di amianto vengono respirate dalle persone che vivono e lavorano nei dintorni di tali manufatti, penetrano nei polmoni.

Maggiormente esposti sono ovviamente i lavoratori dell’amianto in quanto più vicini a quantitativi maggiori di polveri prodotte dalle singole lavorazioni, ma anche i cittadini che vivono in prossimità di un manufatto contenente amianto come ad esempio un tetto, possono correre dei rischi se vi è emissione di fibra.

L’esposizione a fibre di amianto è associata a malattie dell’apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare) e delle membrane sierose, principalmente la pleura (mesoteliomi).

Esse insorgono dopo molti anni dall’esposizione: da 10 – 15 per l’asbestosi ad anche 20 – 40 per il carcinoma polmonare ed il mesotelioma.

L’asbestosi è una patologia cronica, ed è quella che per prima è stata correlata all’inalazione di amianto. Essa consiste in una fibrosi con ispessimento ed indurimento del tessuto polmonare con conseguente difficile scambio di ossigeno tra aria inspirata e sangue.

Si manifesta per esposizioni medio-alte ed è, quindi, tipicamente una malattia professionale che, attualmente, è sempre più rara.

Il carcinoma polmonare si verifica anche per esposizioni a basse dosi.

Questa grave malattia è causata anche da: fumo di sigarette, cromo, nichel, materiali radioattivi, altri inquinanti ambientali (idrocarburi aromatici di provenienza industriale, derivati del catrame, gas di scarico dei motori). Il fumo di sigarette potenzia enormemente l’effetto cancerogeno dell’amianto e quindi aumenta fortemente la probabilità di contrarre tale malattia.

Il mesotelioma è un tumore raro, della membrana di rivestimento del polmone (pleura) o dell’intestino (peritoneo), che è fortemente associato alla esposizione a fibre di amianto anche per basse dosi.

Sono state descritte, inoltre, patologie al tratto gastrointestinale e alla laringe per le quali l’associazione con l’asbesto è più debole e resta da stabilire in via definitiva una sicura dipendenza.

Le esposizioni negli ambienti di vita, in generale, sono di molto inferiori a quelle professionali, pur tuttavia, non sono da sottovalutare perchè l’effetto neoplastico non ha teoricamente valori di soglia.

Come già sopra accennato l’amianto è stato largamente utilizzato in ambito civile per la sua alta versatilità.

Di seguito vengono riportati i principali impieghi di amianto in edilizia:

  • come materiale spruzzato per il rivestimento, ad esempio di strutture metalliche e travature, per aumentarne la resistenza al fuoco;
  • in coperture sottoforma di piastre piane o ondulate, nelle canne fumarie, in elementi prefabbricati, in tubazioni e serbatoi in cui l’amianto è stato inglobato nel cemento per dar vita al cemento-amianto;
  • nella preparazione e posa in opera di intonaci con impasti spruzzati e/o applicati a cazzuola;
  • nei pannelli per controsoffittature;
  • nei pavimenti costituiti da vinil-amianto, in cui tale materiale è mescolato a polimeri;
  • stucchi di infissi;
  • come guarnizioni di flange o componenti di corpi caldaia;
  • come mastice di fissaggio dei componenti di tubazioni di areazione fozata;
  • come sottofondo di pavimenti in linoleum.

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